Fan di Skype state in guardia!

Se durante una conversazione in chat l’interlocutore ci segnala un link bisogna aprire gli occhi e diffidare perché probabilmente il nostro amico – debitamente accreditato tra i contatti e del quale l’identità è certa - non è consapevole di cosa sta succedendo o, probabilmente, allo stesso modo riceverà la medesima segnalazione inviata, però, da noi.
Si tratta di una metodologia – già nota – che affligge gli utilizzatori dei noti canali di messaggistica istantanea, ma con alcuni meccanismi che ne hanno perfezionato il funzionamento ed aumentato l’insidiosità.
Non sono immuni da questa da questa nuova tecnica, oltre agli utenti di Skype, anche coloro che si avvalgono di Yahoo! Messenger.
Gli altri, invece, non sembrano essere interessati dalla vicenda.
Il worm, al secolo noto come Backdoor.Tofsee, si distingue dai suoi predecessori per la proverbiale abilità nell’arte del camuffamento ed ancor più per le difficili manovre necessarie alla sua rimozione.
Al contrario di quanto l’esperienza ha insegnato il virus non agisce mostrandosi autonomamente ai diversi contatti presenti nella lista della vittima, bensì attende silenziosamente finché non viene avviata una comunicazione per intrufolarsi al suo interno, sfruttando così il momento in cui l’utente – sicuro dell’affidabilità del mittente della segnalazione maligna - tiene la guardia abbassata e non avrà quindi alcuna esitazione nel cliccare sul collegamento proposto.
Altro escamotage adottato è che il malware sfrutta tutta la sua “intelligenza”: prima di “mostrarsi” verifica i settaggi del sistema, ovvero la lingua ed il Paese impostati sul PC e confeziona il messaggio nell’idioma corretto. Le opzioni prevedono, quasi a rievocare l’incipit di un classico dell’umorismo, l’Olandese, il Tedesco, il Francese, lo Spagnolo, l’Italiano e l’universale Inglese.
Il collegamento indirizza la vittima verso una riproduzione di una pagina di una risorsa web famosa per consentire l’upload ed - ancor di più - per il download di file.
Nel caso verrà richiesto (solo per il semplice fatto di aver cliccato sulla URL mostrata nella finestra di chat) di scaricare un file in formato compresso che al suo interno contiene il file “NewPhoto024.JPG_www.tinyfilehost.com”.
La sua denominazione, in maniera piuttosto evidente, può facilmente ingannare uno sbadato fruitore, che, convinto di consultare un’immagine, esegue l’istruzione MS-DOS distinta dall’estensione “.com”.
Appena caduti nella trappola il worm va a sbirciare nel file di registro della postazione alla ricerca dei due applicativi di messaggistica ed in caso positivo procede alla sua installazione.
Una volta preso possesso del computer adotterà tutta una serie di accorgimenti atti ad intralciare la sua identificazione tra cui impedire la connessione a siti web di software antivirus, bloccare gli aggiornamenti del sistema operativo ed ostacolare l’installazione di file il cui nome possa essere associato ad un qualsiasi antimalware (questa ultima ipotesi può, a quanto pare, essere raggirata rinominando il file prima della sua esecuzione).
A questo punto il computer è messo sotto scacco e sarà a disposizione del pirata per tutti quegli usi che non è difficile immaginare.
Il suo programmatore, non pago dei milioni di potenziali obiettivi, ha anche previsto come ulteriore mezzo di contagio i dispositivi USB nei quali: una volta collegati ai pc infetti, il virus ci si va a replicare – unitamente al trojan Vaklik.AY – in attesa di trasferirsi su nuovi elaboratori.

Allarme pirateria di software: in Italia al 49%

Altissima percentuale di pirateria in Italia. Il dato relativo ai software si attesta, nel nostro Paese, al 49%, per un valore commerciale di circa 1.209 milioni di euro. Sono questi i risultati di uno studio sulla diffusione della pirateria a livello mondiale e italiano reso noto dalla Business Software Alliance, organizzazione sostenitrice della proprietà intellettuale nel settore del software. Dati più che allarmanti, soprattutto considerate le politiche attuate per eliminare il problema. “Lo studio dimostra che i nostri sforzi per ridurre il tasso di illegalità nell’economia italiana sono ancora assai lontani dall’aver debellato il problema, anzi i risultati peggiorano invece che migliorare”, spiega Luca Marinelli, presidente di Business Sotware Alliance in Italia.
“Un tasso di pirateria del 49% è inaccettabile per una nazione evoluta come l’Italia. In un momento di congiuntura economica non facile come quello attuale - continua Marinelli -, non possiamo non sottolineare che la strada dell’illegalità non è certo quella che favorisce la ripresa e l’occupazione”.
Il dato italiano è superiore al tasso globale di pirateria, aumentato peraltro dal 41 al 43%. Le cause andrebbero ricercate nel maggior peso che rivestono sul mercato mondiale Paesi ad elevatissimo tasso di sviluppo ma anche di illegalità diffusa come Cina, India e Brasile, considerato che, invece, la pirateria di software è diminuita in 54 mercati ed è cresciuta solo in 19 (tra cui, appunto, in Italia).
Secondo Bsa, sarebbero molti i benefici tratti da un eventuale riduzione del tasso di illegalità: “Una riduzione del 10% in dieci anni, oltre a ridurre i rischi legati alla privacy e alla sicurezza dei dati, potrebbe generare oltre 6mila posti di lavoro, più di 700 milioni di entrate per l’Erario e i più di 2 miliardi di ulteriore volume d’affari per il settore”.
Source: http://techblog.tgcom.it

iPhone 4G: is this it?

Is this the iPhone 4G (or iPhone HD)? There's no way to tell for sure, but these photos which made their way into our hands certainly do a convincing job of making us think that's very much the case. Apparently the phone was found on the floor of a San Jose bar inside of an iPhone 3G case. Right now we don't have a ton of info on the device in question, but we can tell you that it apparently has a front facing camera (!), 80GB of storage (weird, right?), and isn't booting at this point (though it was previously, and running an OS that was decidedly new). It's not clear if this is definitely a production model, or just a prototype that found its way into the world, but it's certainly a compelling design, no matter how you look at it.

There may be a chance to get some more face-time with the handset, but we wanted to get these photos to you guys ASAP. Stay tuned, we're working on more details as we type -- for now, enjoy the gallery below!

Update: As a number of observant commenters and tipsters pointed out, this looks almost exactly like a Twitpic posted by TUDream on February 20th, which we're throwing after the break if for whatever reason the source link goes down. It's low-res, shows an indiscriminate bit of the inside, and some mysterious button / possible SIM slot in the middle of the other side. The mic holes on this pic seems to be larger, too.
sourc: http://www.engadget.com/2010/04/17/iphone-4g-is-this-it/